E' vivamente consigliato frequentare un primo corso base prima del fai da te, almeno per imparare le norme basilari tecniche e di sicurezza.
Descrizioni accessori
Il parabraccio serve a proteggere il braccio dai accidentali colpi che la corda può causare.
La patelletta ha una superfice in pelle liscia in contatto con la corda e una parte in feltro e serve per proteggere le dita.
Ci sono due differenti tipi di dragonne. una si fissa intorno all’indice e al pollice della mano dell’arco mentre l’altra è fissata all’arco e circonda il polso oppure da un occhiello intorno al polso con un’estremita che va a circondare l’arco ed è fissata all’occhiello nella parte interna del polso.
Ci sono disponibili molti modelli e molti colori quella più comune è quella con la cintura o che si attacca alla cintura.
Tenere l’arco verticalmente con la parte interna verso sinistra e con il retro dell’arco verso destra. Mettersitra la corda e la parte interna dell’arco con il piede destro. Porre l’estremità del flettente inferiore sulla parte anteriore della caviglia sinistra e l’impugnatura dell’arco dietro la coscia destra. Con la mano destra dietro il flettente superiore, spingere verso sinistra, curvando l’arco. Poi far scivolare l’anello della corda nella scanalatura con la mano sinistra.
Posizionarsi perpendicolarmente al bersaglio anche i piedi devono trovarsi perpendicolari al bersaglio, collo e capo eretti e rivolti al bersaglio gambe divaricate quanto l’ampiezza delle spalle, un piede a destra ed uno a sinistra sulla linea di tiro, il peso ben distribuito in entrambe le gambe, in una posizione che sia naturale, comoda, bisogna avere anche una sensazione di stabilità e le ginocchia non contratte.
Si definisce mano dell'arco la mano che impugna l'arco, mano della corda quella che aggancia la corda e, naturalmente, secondo le rispettive posizioni, gomito dell'arco, spalla dell'arco ecc...
Il braccio dell’arco deve essere all’altezza delle spalle verso il bersaglio con il palmo aperto verso il basso, senza muovere il gomito, ruotare il polso in modo che il pollice si posizioni in alto. Questo gesto porta alla corretta posizione del gomito. Un un altro controllo rapido è quello di piegare il gomito e se la mano si muove verso il tronco la posizione è corretta, invece se la mano si muove verso il viso, il gomito non è posizionato nella giusta posizione.
Nella fase successiva, con la mano della corda, la destra se l'arciere è destro deve formare un uncino con indice, medio e anulare. Pollice e mignolo non servono per cui è utile unire le due dita facendole aderire al palmo della mano in modo rilassato. La corda deve essere alloggiata nell'incavo fra la prima e la seconda falange delle dita, polso e dorso della mano sono su un unico piano. Le dita vanno posizionate all'altezza del punto di incocco.
Ora con il braccio dell’arco disteso verso il bersaglio immaginario, la mano della corda tende una corda immaginaria tenendo la corda stessa vicino al braccio dell’arco fino a che la mano della corda tocchi il mento. Questo movimento deve essere fatto usando prevalentemente i muscoli dorsali delle spalle e questa contrazione deve essere avvertita dall’arciere.
La corretta posizione della mano dell'arco é quella che evita la tendenza a scivolare verso una qualsiasi direzione quando le dita sono rilasciate, la mano non stringe l'impugnatura. Impugnare l'arco in modo che si percepisca la pressione lungo il lato interno del muscolo del pollice. La mano assume una posizione ad "Y", come si puó vedere chiaramente dai disegni.
La posizione preliminare di incocco della freccia sulla corda consiste nel tenere l'arco verticalmente o leggermente inclinato verso destra (arciere destro). A questo punto bisogna appoggiare la freccia sul poggia freccia. La cocca viene posizionata correttamente sulla corda, se la penna indice viene a trovarsi ad angolo retto rispetto alla corda naturalmente verso l'esterno. Nel momento in cui la cocca si inferisce sulla corda deve essere percepibile un lievissimo scatto. Se la cocca é troppo stretta, mai deve essere forzata. Se é larga si puó spessorare il serving con del filo interdentale appiattendone le fibre oppure del nastro adesivo di carta (mai mordere la cocca).
Come abbiamo già visto piedi divaricati con punte lievemente aperte, passo lungo come le spalle. da ricercarsi la massima stabilitá, l'asse delle spalle indica il bersaglio, schiena dritta,
bacino lievemente retroverso. Gambe forti, ma rilassate, percepire il peso che preme verso terra. Per raggiungere piú facilmente il rilassamento del tronco accompagnare ogni fase di assestamento
con un atto di respirazione profonda ventrale. Non agire frettolosamente. Con la freccia correttamente incoccata, facendo attenzione alla penna indice e la mano della corda e quella dell'arco
correttamente aggiustate, fissare il bersaglio (durante un atto respiratorio completo). Iniziare con una leggera trazione sulla corda. Si sentirà la corda ben alloggiata nell'incavo fra le
falangi e l'arco che preme appena sull'altra mano. Con l'inizio della trazione ci si accorge che l'arco non cade dalla mano anche se non si stringe l'impugnatura, comunque ricordarsi sempre di
usare la dragona per evitare che l'arco cada di mano dopo il rilascio.
Attenzione che il polso non ruoti sull’impugnatura dell’arco
A questo punto inspirare, perchè il resto del movimento avverrà in apnea. Gli occhi fissi al bersaglio, sollevare l'arco come se la mano dell'arco dovesse indicare il bersaglio. Anche il braccio
della corda si solleva, seguendo il movimento dell'arco. Il gomito della corda è, ora, all'altezza della spalla. Iniziare la trazione spingendo in avanti con il braccio dell'arco e,
contemporaneamente, tendendo indietro il gomito dell'arco, ci si accorgerà che la muscolatura delle braccia compie solo una parte del lavoro. Si sentirà la tensione nei muscoli dorsali. Si
avvertiranno le scapole che si appiattiscono sulla cassa toracica e si fissano alla fine della trazione- spinta. Se, e quando, si sarà in grado di percepire queste sensazioni, si avrà la certezza
di essere vicino ad un movimento corretto. Il collo e il capo sono rimasti eretti. Gli occhi fissi al bersaglio. Portare la corda al volto e non viceversa. molto importante, ora, trovare una
posizione, che sia sempre la stessa, di contatto della mano col viso.
Lo chiameremo "punto di ancoraggio". Solo arrivando sempre allo stesso punto, si potrà avere una costanza nella azione di tiro e, in ultima analisi, imprimere sempre la stessa spinta alla
freccia.
Le possibilità sono diverse, illustriamone due.
mandibola. In questo caso la corda sfiorerà la punta del naso e le labbra. Questi
saranno i riferimenti. ( tiro arco ricurvo con mirino) Fig. 1
dell'indice tocchi l'angolo della bocca. La mano si appoggia comodamente alla guancia. la posizione preferita per il tiro istintivo. ( arco nudo)
Quando ci si sentirà stabili rilasciare la tensione delle dita. La corda se ne andrà da sola e la freccia partirà verso il bersaglio. Una delle fasi più difficili da naturalizzare, ma la sua
corretta esecuzione porta ad un tiro più preciso. La corda taglia la mano che la trattiene e scatta in avanti, la mano per reazione va all'indietro. Il braccio dell'arco si allunga
impercettibilmente, ma rigorosamente verso il bersaglio. La schiena di conseguenza si appiattisce, le scapole si chiudono. La mano della corda deve scattare all'indietro, per reazione e non
indotta volontariamente; se il movimento é fatto correttamente la mano ruota e si trova così con il palmo verso il basso. Fig. 3
Rimanere per alcuni attimi in questa posizione senza abbassare ne arco e ne braccia, seguire il volo della freccia fino all'impatto e analizzare il gesto facendo un auto esame dell’atto compiuto.
Questa azione apparentemente secondaria è molto importante per la correttezza del tiro e viene chiamata follow through. Fig. 4
Volendo descrivere sommariamente il Follow-Through potremmo sostenere che esso altro non è che “una reazione dinamica ed involontaria susseguente allo scaricarsi delle tensioni muscolari al
momento del rilascio”
Dopo essersi esercitati e impadroniti con sicurezza del gesto si potrà portare l'attenzione su altri particolari molto importanti. La mano dell'arco non deve stringere l'impugnatura durante
l'azione di tiro, ma chiudersi solo dopo che la freccia è uscita, per impedire che l'arco cada, se non si usa una dragona. La spalla dell'arco non deve avere la tendenza a scivolare verso l'alto,
ma mantenersi in linea con l'altra, per conservare corretti rapporti articolari. Le dita della corda non devono aprirsi con un movimento volontario, devono semplicemente avere una caduta di
tensione per cui la corda se ne andrà da sola.
Ricordarsi che, inizialmente, il problema non è di fare dei centri. Il problema da risolvere è l'acquisizione di una corretta impostazione di tiro.
SICUREZZA
Le regole di sicurezza devono essere conosciute a fondo:
(Fai attenzione a non mettere il segnapunti sotto l paglione).
Assicurarsi che la freccia che si sta per tirare non sia troppo corta